La Bambina e il suo mondo
- Letto 18562 volteLa vera storia della Bambina, e perché questo vino rosato, siciliano fino al midollo, sta facendo il giro del mondo.
Da un po' di tempo desideravo sperimentare un rosé.
Volevo che fosse un vino in purezza e che esprimesse tutta la personalità e la freschezza del Nero d’Avola, vitigno siciliano per eccellenza, ma le uve del vecchio vigneto, piantato in un terreno argilloso, sono solitamente troppo strutturate e con tannini accentuati, quindi non adatte al vino che avevo in mente.
Poi, nel 2007, abbiamo piantato un nuovo vigneto.
Al momento di individuare il sito per l'impianto, il terreno calcareo che abbiamo scelto si è rivelato perfetto per fornire alle viti i minerali e le sostanze nutritive necessarie a concentrare una ottimale acidità e per sviluppare un corredo aromatico espressivo ed allo stesso tempo delicato.
L'anno seguente la produzione è stata solo di pochi grappoli: abbiamo preferito non vendemmiarli, lasciando che le giovani viti potessero lignificare e sviluppare un adeguato apparato radicale. Ma da quello che già traspariva dalla degustazione dei primi acini maturati nel 2008, i frutti erano molto promettenti.
La prima vendemmia finalmente è arrivata nel 2009.
Abbiamo vendemmiato a mano, all'alba, il 12 Settembre.
Solo trenta quintali in un ettaro, significa che ciascuna vite ha prodotto soltanto due grappoli, piccoli e sani, bellissimi.
Immediatamente portate in cantina, le uve sono state diraspate per evitare l'estrazione di fenoli astringenti dai raspi, e pressate delicatamente per circa 4 ore, finché il succo non ha raggiunto l'intensità di colore desiderata.
Il mosto è stato quindi portato in acciaio, ad una temperatura di 5 °C, per la decantazione statica.
Dopo 24 ore, la fermentazione è iniziata a 13 °C ed è durata 18 giorni, fino alla completa trasformazione degli zuccheri.
Diciotto giorni di emozioni e di attese: aspettavo che il vino crescesse, controllavo ogni giorno il colore, lo sviluppo degli aromi ... finché ho potuto annunciare con una punta di orgoglio che la mia Bambina finalmente era nata!
Il difficile, adesso, era di trovarle un nome.
A mia madre sarebbe piaciuto darle il nome del vigneto, che si chiama “La Costa”. Costa delle Rose e Costa della Cerasa erano altre possibilità, come anche Rosato della Costa, Nicuzza (un termine siciliano che significa per l'appunto Bambina), o semplicemente Rosato. A Febbraio, durante una degustazione in Colorado con il nostro importatore e lo staff del distributore, ho raccontato loro le emozioni che avevo provato durante la produzione di questo vino, che avevo voluto fortemente, e di come mi fossi sentita simile ad una madre in attesa della nascita della propria "Bambina".
Il nome è venuto fuori così, semplicemente perfetto… tutti ne sono stati entusiasti!
E poi, l'etichetta: sul lato sinistro c'è un motivo argentato, che raffigura l'impronta della zampa di Joe, un Labrador di 3 anni color cioccolato che da sempre mi ha sostenuto ed è un grande fan della Bambina.
Non avrei mai fatto questo vino senza il suo appoggio e senza i suoi consigli, perciò penso che si meriti di firmare la bottiglia…
La Bambina viene prodotta in quantità molto limitate.
Joe pensa che solo un piccolo gruppo di persone possa far parte di questo progetto, persone che credono nella magia di fare vino, e di farlo in modo sostenibile e rispettoso dell'ambiente.
Persone attente al modo in cui il cibo viene prodotto, che credono nella cultura che costituisce il vero valore di una bottiglia di vino e che rispettano il lavoro che i produttori fanno per ottenere livelli sempre più elevati di qualità, e per rendere il piacere del vino possibile ogni giorno.
Tags: Nero d'Avola, La Bambina, vino rosato