Riflessioni sulla vendemmia 2013 che sta per iniziare e sui vini che forrei fare da grande.
Un giorno mi hanno chiesto cosa fosse per me la vendemmia. Una domanda difficilissima, perché tutte le risposte possibili sono solo una piccola parte di quello che senti.
La vendemmia è la fine di un anno intero, e l’inizio di tutto.
E’ qui che ti misuri con le scelte che hai fatto in campagna durante l’inverno e la primavera, è una prova d’esame dove pesi, tu sola con te stessa, quanto vali, dove ti scopri giudice più severo di tutti gli altri.
È’ un gioco e una sfida, è la tua occasione per rincorrere i sogni, per provare ad afferrarli.
Quarantacinque giorni di attese interminabili e corse frenetiche, non dormire, non mangiare, vivere con l’uva e per l’uva, misurare, annusare, assaggiare, pensare.
Vorresti espandere tutti i tuoi i sensi all'infinito per capire la terra, il sole, il mare, la vigna. Vorresti avere mille occhi, mille orecchie, miliardi e miliardi di papille e recettori per essere sicura di sentire, e sensibile abbastanza per capire.
Pensi il vino che sarà, che andrà da solo per il mondo grande a raccontare la tua storia e quella del mondo piccolo in cui vivi.
Il mio grande vino.
Non lo so se sarò capace di farlo quest’anno, ma ci provo.
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