Ci sono tanti modi per bere il vino, ma il migliore è uno: lentamente, godendo del tempo e delle sensazioni.
Da sempre il vino accompagna le attività culturali e conviviali degli uomini liberi.
Il Simposio (da συμ-πίνειν, syn + pìnein = bere insieme), invenzione dei Greci e simbolo della loro raffinatezza ed arte del vivere, era il luogo della poesia e dei canti, del confronto intellettuale e della riflessione filosofica, del piacere e dell’amore, del gioco, dell’ospitalità e delle relazioni.
Nel Simposio, abbandonate le armi o le fatiche quotidiane, si costruiva e condivideva la vita sociale e culturale della comunità, si discuteva di politica e si stringevano alleanze, si componevano opere che sono giunte, immortali, fino a noi.
Perché proprio il vino si accompagnava (e ancora oggi si accompagna) a tutto questo? Probabilmente perché il vino è, per eccellenza, la bevanda che richiede più tempo di altre e, più di ogni altra, induce alla meditazione e innalza alla comprensione dell’animo umano.
Non si può bere il vino di fretta, non lo si capirebbe. Il vino ha bisogno di tempo: cambia nel bicchiere ad ogni istante, evolve in sensazioni ad ogni momento differenti, richiama alla memoria ricordi e sensazioni che si credevano dimenticate, predispone alla conversazione e all’ascolto, e al godimento dell’arte.
In questo periodo sto sperimentando diversi abbinamenti tra i nostri vini e varie forme d’arte. Con la lettura e la letteratura nel #DukaTour2012, che ad ogni tappa mi riserva nuove emozioni, e che ha sorpreso ed entusiasmato chi ha avuto la curiosità di partecipare a questo particolare percorso.
Con la musica colta e raffinata di Cesare Malfatti, musicista straordinario e versatile, che un paio di settimane fa, insieme a Vincenzo di Silvestro, si è fermato a Menfi in Enoteca e ci ha regalato splendide atmosfere tenendo tutti incollati al filo delle sue invenzioni sonore, giocate con strumenti inusuali e sperimentate in ambienti acustici differenti.
Con lui stiamo ragionando di abbinare a vino e musica anche le arti visive, la suggestione delle immagini. E’ un progetto futuro, per il momento ancora solo abbozzato, ma che sono sicura ci riserverà grandi emozioni.
Quindi... Stay tuned!
PS: tutte le foto sono di Denise Moscuzza.
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