Una guida per scoprire tutto, ma proprio tutto, del Nero d’Avola: la storia e le caratteristiche della varietà, e tutte le informazioni sul terroir, il profilo aromatico dei vini e i suggerimenti su servizio e abbinamento con la cucina Siciliana e Internazionale.
Il Nero d'Avola è sicuramente il più famoso vitigno siciliano a bacca rossa, e uno dei più diffusi in tutta l'isola. Con oltre 17.500 ettari di superficie vitata, rappresenta oggi (2016) circa il 16% del Vigneto Sicilia.
Come mostrano le linee blu nella foto, esiste una relazione genetica di secondo grado tra il Nero d'Avola, il Catarratto e l'Inzolia – ossia le uve autoctone che vengono coltivate in Sicilia fin dall’inizio della colonizzazione greca, fra l’VIII e il VI secolo a.C.
Questo fatto, insieme all’esistenza di numerosi cloni e biotipi che si sono evoluti durante i secoli in diverse parti della Sicilia, conferma la complessità del terroir siciliano, lo splendore della nostra viticoltura tradizionale e le antiche origini del Nero d'Avola.
Sebbene la sua presenza in Sicilia sia documentata fin dall'antichità, il primo studioso dei tempi moderni a scrivere di Nero d'Avola fu il botanico Francesco Cupani nel 1696, che si riferì al vitigno con il sinonimo "Calabrese".
A dispetto del fatto che il termine “Calabrese” possa essere fonte di confusione, esso non suggerisce alcuna appartenenza del Nero d'Avola alla Regione Calabria, ma risulta semplicemente dall’italianizzazione della parola composta “calaulìsi”, formata dall'unione di "calea" (uva in Siciliano antico) e "aulìsi" (ossia originaria di Avola).
Avola è un paesino della Sicilia sud-orientale, in provincia di Siracusa, dove il Nero d'Avola è l'uva simbolo del terroir: originario dunque di quelle zone, il Nero d’Avola si è diffuso poi in tutta la Sicilia, grazie al suo carattere flessibile che gli consente di adattarsi alle diverse condizioni del clima Mediterraneo.
Il Nero d'Avola è coltivato oggi in tutta la Sicilia, con predominanza nelle province di Agrigento, Caltanissetta e Siracusa. Una discreta quantità di Nero d'Avola viene coltivata oggi anche nell'area di Ragusa, dove viene utilizzato in blend con il Frappato per produrre il Cerasuolo di Vittoria DOCG.
In tempi recenti, la maggior parte dei produttori siciliani ha votato per l’esclusione del Nero d’Avola dalla produzione di vini da tavola e IGT: ecco perché, a partire dalla vendemmia 2016, il vitigno Nero d’Avola potrà essere indicato in etichetta solo per i vini DOC e DOCG.
CARATTERISTICHE DEL NERO D’AVOLA
Il Nero d'Avola è un vitigno vigoroso e generalmente molto produttivo: ecco perché è molto importante controllare le rese per ettaro per produrre vini di qualità (e, per l’appunto, è anche per questo motivo che sul mercato si trovano molti vini di Nero d'Avola che non sono affatto di alta qualità).
La vite è molto sensibile sia all'estrema umidità che alla siccità, quindi un approvvigionamento idrico limitato ma garantito durante le estati più secche è cruciale non solo per ottenere una produzione equilibrata, ma anche per proteggere il vigneto da uno stress eccessivo che può portare a gravi sofferenze e, in casi estremi, alla morte delle viti per colpo apoplettico.
I grappoli, di dimensioni medie e spesso non molto compatti, presentano acini ovoidali con una buccia blu-nera: maturano tra la fine di agosto e la prima metà di settembre, a seconda dell'altitudine dei vigneti e delle variazioni climatiche locali.
NERO D’AVOLA: NOTE DI DEGUSTAZIONE
I tre principali biotipi ad oggi conosciuti appartengono tradizionalmente a diverse parti della Sicilia: il biotipo A si trova in prevalenza nelle zone interne delle province di Agrigento e Caltanissetta, il biotipo B è coltivato soprattutto nella Sicilia occidentale, mentre il biotipo C è più diffuso nel sud-est.
Ciascun biotipo dà vini diversi, il cui carattere è in grado di definire la personalità di differenti terroir.
- il Biotipo A è il più strutturato: sviluppa alti livelli di alcol, generalmente acidità elevate e un palato ampio e fruttato con sentori di ciliegia e bacche rosse.
- il Biotipo B offre un profilo aromatico più fresco: è caratterizzato da moderati livelli zuccherini risultanti in un corpo più snello e in sensazioni tanniche più miti, che definiscono vini non invadenti e molto facili da bere.
- il Biotipo C è il più speziato e astringente: dall’intenso palato caratterizzato da frutti a bacca rossa, è probabilmente il più adatto a lunghi affinamenti in legno.
SERVIZIO E ABBINAMENTI GASTRONOMICI
Il bicchiere più adatto al servizio del Nero d'Avola è di dimensione ampia, per favorire l’ossigenazione del vino: alcune annate più vecchie, inoltre, possono richiedere alcune ore di decantazione preventiva che aiuti l’evoluzione aromatica e consenta un migliore apprezzamento della struttura, talvolta importante, dei vini più longevi. La temperatura di servizio consigliata è fra i 15 e i 18 °C.
Il Nero d'Avola è un formidabile compagno della tavola: i vini più intensi e strutturati si abbinano perfettamente a piatti di carne, poiché il tannino viene ammorbidito dai piatti saporiti e da cotture prolungate che favoriscono la caramellizzazione dei grassi. Vini giovani e fruttati dal profilo aromatico più fresco si trovano maggiormente a proprio agio in abbinamento con carni bianche, formaggi di media stagionatura, legumi, primi piatti e (perché no?) un saporito trancio di tonno.
SCHEDE TECNICHE
PER SAPERNE DI PIÙ SUL NERO D'AVOLA
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>>> INFOGRAFICA
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