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Potatura dell'inzolia in Tenuta Belicello
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Come facciamo la potatura: interamente a mano, per rispettare le viti e il loro potenziale produttivo.

Durante l’inverno il ciclo vegetativo della vite rallenta: i nostri anziani dicono che le piante “dormono”.
In questo periodo la linfa scorre più lentamente, consentendo alle viti di rigenerarsi dopo il ciclo produttivo estivo. Una pausa molto importante, che permetterà la successiva ripresa vegetativa in primavera.

Per noi, invece, questo è periodo di potatura: un’operazione lunga e meticolosa, effettuata manualmente dai nostri uomini più qualificati. Un lavoro antico, dove l’esperienza è fondamentale per comprendere il vigore e il portamento di ciascuna vite.

Dare la forma più appropriata ai rami e controllare il carico di gemme è, infatti, indispensabile per garantire l’ottimale sviluppo della vegetazione e l’equilibrio della capacità produttiva. La potatura è, inoltre, essenziale per la qualità delle uve, perché influenza l’andamento della maturazione dei grappoli e il processo di concentrazione delle componenti aromatiche.

In vigna adottiamo due differenti sistemi di potatura, che dipendono principalmente dalla varietà.
Le varietà autoctone sono potate “a pezzo e spalla”, il sistema tradizionale in uso a Menfi, molto simile al moderno Guyot, in cui la produzione delle uve avviene, ad anni alterni, una volta su un lato e la volta successiva sull'altro lato del ceppo. In questo modo, si prolunga l'età stessa del vigneto, limitando lo sfruttamento produttivo delle piante.
Le varietà internazionali, invece, sono allevate a spalliera e potate a cordone speronato, un sistema che consente un’ottimale gestione della chioma in tutte le varietà che hanno un portamento ascendente, come ad esempio lo Chardonnay o il Cabernet Sauvignon.

 

Tralcio di inzolia
Rami da potare
Vigna Dietro le Case
Filari di Inzolia
Vecchie vigne
Raggi di luce
Vecchio tronco d'inzolia
Potatura a pezzo e spalla
Viticcio

 

Tags: Tenuta Belicello, viticoltura, potatura

ALBAMARINA IN BREVE

ALBAMARINA IN BREVE

Vitigno: Grillo, Vigne del Pozzo
Suolo: argilloso, fertile e profondo, ricco di minerali, quasi totale assenza di scheletro
Vigneto: impianto 2017, allevamento a controspalliera, Guyot
Vinificazione: macerazione sulle bucce per 4 giorni, imbottigliamento manuale in corso di fermentazione
Fermentazione alcolica: spontanea, con lieviti selvaggi; inizia in acciaio e si completa in bottiglia con la produzione naturale di anidride carbonica
Fermentazione malolattica: spontanea, completamente svolta
Affinamento: in bottiglia sui sedimenti fino al momento della stappatura
Produzione media: circa 2.000 bottiglie/anno

Scarica la scheda tecnica

VINIFICAZIONE

Alba marina è un vino frizzante ottenuto secondo il metodo ancestrale.
Le uve sono coltivate in Tenuta Belicello secondo i principi dell'agricoltura biodinamica.

Il Grillo viene raccolto alla fine di Agosto, in anticipo rispetto alla piena maturazione, per preservare la sua naturale acidità e gli aromi più freschi ed intensi tipici del vitigno.
Dopo la vendemmia le uve sono portate in cantina, immediatamente diraspate ed avviate alla fermentazione spontanea in anfora. Le bucce rimangono a contatto con il mosto per circa 4 giorni. Dopo la pressatura soffice, il mosto continua a fermentare in acciaio ad una temperatura di circa 20-22 °C per un'altra settimana. 
Non appena raggiunti 9-12 grammi di zuccheri residui, il vino viene imbottigliato in coda di fermentazione, che termina in bottiglia con la produzione naturale di anidride carbonica.

Per consentire lo svolgimento completo della fermentazione in bottiglia non vengono aggiunti solfiti né alcun altro additivo enologico.
Nessun controllo è ovviamente possibile dopo l'imbottigliamento: ogni bottiglia potrebbe essere diversa dalle altre, poiché ciascuna fermentazione termina per conto suo, e ciascuna bottiglia è, potenzialmente, una sorpresa :) 

ABBINAMENTI

Alba marina non è sboccato, quindi tutto il sedimento è presente in bottiglia.

Grazie alla fermentazione spontanea e all’affinamento sui lieviti, rivela un corredo aromatico intenso e molto particolare: ha un colore giallo dorato intenso, molto velato perché ancora sui suoi lieviti. La spuma è lieve, caratterizzata da bollicine molto piccole ma persistenti, dovute alla fermentazione avvenuta con metodo ancestrale. Il naso è fragrante, di frutta gialla ed erbe mediterranee, con un intenso finale di crosta di pane. La bocca è snella, morbida e sapida.

Si abbina con aperitivi e antipasti di pesce, crostacei e conchiglie crude, affettati e affumicati di mare.


TEMPERATURA DI SERVIZIO: 8 - 10 °C
Lo si può bere "cloudy", ossia con i suoi lieviti, facendo attenzione a non agitare troppo la bottiglia e a lasciare sul fondo i residui più spessi, oppure si può procedere alla sboccatura se si preferisce un sapore più pulito e diretto. Per facilitare la sboccatura, la bottiglia va tenuta un paio di giorni in frigo, in posizione capovolta, per consentire ai sedimenti di raccogliersi nel collo della bottiglia.

 

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