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Cantine Barbera: Ammàno #1 Zibibbo
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Come nasce Ammàno, un vino speciale perché fatto interamente a mano e senza uso di tecnologie moderne, dall'uva all'etichetta.

Questo è un vino che quando ho pensato di farlo mi sono detta: anche se poi lo butto va bene lo stesso, tanto è una prova.
Una prova di testardaggine e di incoscienza, la prova di cui avevo bisogno per dimostrare a me stessa che ero capace a fare un vino così, anche se non ci credeva nessuno.
Quando ho detto a mia madre che avrei fatto un vino così, mi ha risposto: non ci credo che viene buono, non ci credo manco ammazzata.

Ho preso gli strumenti che mi ha lasciato mio padre: la vaschetta da 5 ettolitri dove ha fermentato i suoi primi vini, che avrebbe anche un coperchio da semprepieno che ormai non funziona più perché la gomma si è bucata e non esistono ricambi, quindi niente coperchio; il follatore di acciaio, che mi ci ha fatto i buchi perché sennò era troppo pesante e non riuscivo a rompere la vinaccia del cappello; il bastone con le catene per smuovere le fecce fini.

Mio padre, che era ingegnere e pensava che l’acciaio fosse l’unico materiale sicuro al 100%, perché lo puoi sanificare perfettamente e dura per sempre. Acciaio e cemento armato: i due materiali di cui è fatta la nostra cantina, che per me è lui che vive attraverso il tempo.

Ho rubato alla cucina lo scolapasta arancione, e alla lavanderia le bagnère per fare i travasi. Perché c’è una differenza tra un vino interamente artigianale e un vino che è di impostazione artigianale, ma poi viene lavorato utilizzando i macchinari. E questa differenza la fanno gli strumenti: l’artigiano costruisce i suoi strumenti in relazione a ciò che vuole realizzare, li plasma e li adatta al processo produttivo, e non viceversa. Per il resto, gli bastano le mani, che sono lo strumento più perfetto, flessibile, adattabile che esiste in natura.

Ho fatto un vino che alla fine si è fatto da solo, e continua a farsi in bottiglia giorno dopo giorno: un vino vivo, che cambia di continuo proprio perché vive, e non c’è niente da fare. E proprio in questo sta la sua bellezza, che ti può piacere oppure no, ma è lui che ti guida e ti dice dove vuole andare, e tu puoi solo cercare di capire. 

Grazie Manuela Laiacona per lo splendido video.



Tags: lieviti indigeni, fermentazione spontanea, vino naturale, vinificazione, lieviti selvaggi, vitigni siciliani, zibibbo, Ammàno, orange wines, video

ALBAMARINA IN BREVE

ALBAMARINA IN BREVE

Vitigno: Grillo, Vigne del Pozzo
Suolo: argilloso, fertile e profondo, ricco di minerali, quasi totale assenza di scheletro
Vigneto: impianto 2017, allevamento a controspalliera, Guyot
Vinificazione: macerazione sulle bucce per 4 giorni, imbottigliamento manuale in corso di fermentazione
Fermentazione alcolica: spontanea, con lieviti selvaggi; inizia in acciaio e si completa in bottiglia con la produzione naturale di anidride carbonica
Fermentazione malolattica: spontanea, completamente svolta
Affinamento: in bottiglia sui sedimenti fino al momento della stappatura
Produzione media: circa 2.000 bottiglie/anno

Scarica la scheda tecnica

VINIFICAZIONE

Alba marina è un vino frizzante ottenuto secondo il metodo ancestrale.
Le uve sono coltivate in Tenuta Belicello secondo i principi dell'agricoltura biodinamica.

Il Grillo viene raccolto alla fine di Agosto, in anticipo rispetto alla piena maturazione, per preservare la sua naturale acidità e gli aromi più freschi ed intensi tipici del vitigno.
Dopo la vendemmia le uve sono portate in cantina, immediatamente diraspate ed avviate alla fermentazione spontanea in anfora. Le bucce rimangono a contatto con il mosto per circa 4 giorni. Dopo la pressatura soffice, il mosto continua a fermentare in acciaio ad una temperatura di circa 20-22 °C per un'altra settimana. 
Non appena raggiunti 9-12 grammi di zuccheri residui, il vino viene imbottigliato in coda di fermentazione, che termina in bottiglia con la produzione naturale di anidride carbonica.

Per consentire lo svolgimento completo della fermentazione in bottiglia non vengono aggiunti solfiti né alcun altro additivo enologico.
Nessun controllo è ovviamente possibile dopo l'imbottigliamento: ogni bottiglia potrebbe essere diversa dalle altre, poiché ciascuna fermentazione termina per conto suo, e ciascuna bottiglia è, potenzialmente, una sorpresa :) 

ABBINAMENTI

Alba marina non è sboccato, quindi tutto il sedimento è presente in bottiglia.

Grazie alla fermentazione spontanea e all’affinamento sui lieviti, rivela un corredo aromatico intenso e molto particolare: ha un colore giallo dorato intenso, molto velato perché ancora sui suoi lieviti. La spuma è lieve, caratterizzata da bollicine molto piccole ma persistenti, dovute alla fermentazione avvenuta con metodo ancestrale. Il naso è fragrante, di frutta gialla ed erbe mediterranee, con un intenso finale di crosta di pane. La bocca è snella, morbida e sapida.

Si abbina con aperitivi e antipasti di pesce, crostacei e conchiglie crude, affettati e affumicati di mare.


TEMPERATURA DI SERVIZIO: 8 - 10 °C
Lo si può bere "cloudy", ossia con i suoi lieviti, facendo attenzione a non agitare troppo la bottiglia e a lasciare sul fondo i residui più spessi, oppure si può procedere alla sboccatura se si preferisce un sapore più pulito e diretto. Per facilitare la sboccatura, la bottiglia va tenuta un paio di giorni in frigo, in posizione capovolta, per consentire ai sedimenti di raccogliersi nel collo della bottiglia.

 

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