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Irrigazione di soccorso in vigneto
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L'irrigazione di soccorso è una pratica agronomica che, in annate molto calde e siccitose, contribuisce a migliorare la qualità delle uve, supportando il metabolismo delle viti e garantendo al vigneto l'indispensabile nutrimento.

Spesso le persone che vengono a trovarmi in cantina mi chiedono (talvolta storcendo un po' il naso) perché i nostri vigneti siano tutti dotati di impianto di irrigazione. Molti, infatti, pensano che l'irrigazione sia incompatibile con la qualità: questo può essere vero in alcuni casi, ma non occorre generalizzare.

Invariabilmente, quindi, cerco di spiegare che lo stress idrico è una cosa, una siccità perdurante da oltre due mesi e accompagnata da temperature medie diurne intorno ai 32 gradi, spesso con punte di oltre 40, è un'altra.

Qualche giorno fa ho letto questo bel post di Armin Kobler, un collega che produce splendidi vini in Trentino, e mi è venuto in mente di girare un piccolo video, per mostrarvi che cosa significa "irrigazione" qui da noi, e quante gocce diamo da bere ad una pianta.
 


Questo tipo di irrigazione si chiama "irrigazione di soccorso", appunto perché serve a supportare la vite in momenti di grande stress idrico che, se non gestito con interventi attenti e tempestivi, può dapprima compromettere la qualità delle uve, poi danneggiare il metabolismo stesso delle piante, fino - in casi estremi - a provocarne la morte per sete.
Il nostro sistema di irrigazione fornisce solo poche gocce d'acqua per pianta vicino al tronco, consentendo un notevole risparmio della risorsa idrica rispetto ad altri sistemi utilizzati in viticoltura, garantendo una evaporazione limitata ed evitando il dilavamento (quindi l'erosione) dei terreni. 

Una vite che soffre per mancanza d'acqua è uno spettacolo triste: dapprima smette di respirare attraverso le foglie, per limitare l'evaporazione della poca umidità rimasta al suo interno, poi inizia a perdere le foglie, infine abbandona completamente i frutti, che si disseccano. A questo punto, i danni possono essere irreversibili, fino a causare la morte della vite: per questo l'irrigazione di soccorso è non solo utile alla qualità delle uve, ma indispensabile alla sopravvivenza del vigneto.

 

Tags: Tenuta Belicello, viticoltura, irrigazione di soccorso, video

ALBAMARINA IN BREVE

ALBAMARINA IN BREVE

Vitigno: Grillo, Vigne del Pozzo
Suolo: argilloso, fertile e profondo, ricco di minerali, quasi totale assenza di scheletro
Vigneto: impianto 2017, allevamento a controspalliera, Guyot
Vinificazione: macerazione sulle bucce per 4 giorni, imbottigliamento manuale in corso di fermentazione
Fermentazione alcolica: spontanea, con lieviti selvaggi; inizia in acciaio e si completa in bottiglia con la produzione naturale di anidride carbonica
Fermentazione malolattica: spontanea, completamente svolta
Affinamento: in bottiglia sui sedimenti fino al momento della stappatura
Produzione media: circa 2.000 bottiglie/anno

Scarica la scheda tecnica

VINIFICAZIONE

Alba marina è un vino frizzante ottenuto secondo il metodo ancestrale.
Le uve sono coltivate in Tenuta Belicello secondo i principi dell'agricoltura biodinamica.

Il Grillo viene raccolto alla fine di Agosto, in anticipo rispetto alla piena maturazione, per preservare la sua naturale acidità e gli aromi più freschi ed intensi tipici del vitigno.
Dopo la vendemmia le uve sono portate in cantina, immediatamente diraspate ed avviate alla fermentazione spontanea in anfora. Le bucce rimangono a contatto con il mosto per circa 4 giorni. Dopo la pressatura soffice, il mosto continua a fermentare in acciaio ad una temperatura di circa 20-22 °C per un'altra settimana. 
Non appena raggiunti 9-12 grammi di zuccheri residui, il vino viene imbottigliato in coda di fermentazione, che termina in bottiglia con la produzione naturale di anidride carbonica.

Per consentire lo svolgimento completo della fermentazione in bottiglia non vengono aggiunti solfiti né alcun altro additivo enologico.
Nessun controllo è ovviamente possibile dopo l'imbottigliamento: ogni bottiglia potrebbe essere diversa dalle altre, poiché ciascuna fermentazione termina per conto suo, e ciascuna bottiglia è, potenzialmente, una sorpresa :) 

ABBINAMENTI

Alba marina non è sboccato, quindi tutto il sedimento è presente in bottiglia.

Grazie alla fermentazione spontanea e all’affinamento sui lieviti, rivela un corredo aromatico intenso e molto particolare: ha un colore giallo dorato intenso, molto velato perché ancora sui suoi lieviti. La spuma è lieve, caratterizzata da bollicine molto piccole ma persistenti, dovute alla fermentazione avvenuta con metodo ancestrale. Il naso è fragrante, di frutta gialla ed erbe mediterranee, con un intenso finale di crosta di pane. La bocca è snella, morbida e sapida.

Si abbina con aperitivi e antipasti di pesce, crostacei e conchiglie crude, affettati e affumicati di mare.


TEMPERATURA DI SERVIZIO: 8 - 10 °C
Lo si può bere "cloudy", ossia con i suoi lieviti, facendo attenzione a non agitare troppo la bottiglia e a lasciare sul fondo i residui più spessi, oppure si può procedere alla sboccatura se si preferisce un sapore più pulito e diretto. Per facilitare la sboccatura, la bottiglia va tenuta un paio di giorni in frigo, in posizione capovolta, per consentire ai sedimenti di raccogliersi nel collo della bottiglia.

 

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