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Coda della Foce Riserva Cantine Barbera
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Coda della Foce e l'adattamento dei vitigni internazionali in Sicilia: così nasce un Super Sicilian

Sono passati molti anni da quando Robert Parker, degustando alcuni vini toscani che non rispettavano i disciplinari di produzione tradizionali, inventò il termine “Super Tuscan”.
Questi vini, fuori dalle regole del Chianti e delle altre DOC e DOCG toscane, sono prodotti essenzialmente con uve internazionali (Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc) e spesso assemblati con la varietà toscana più rappresentativa, il Sangiovese. In vinificazione gli enologi fanno largo uso di barriques francesi e di un lungo affinamento in bottiglia, per ottenere vini ricchi e complessi, che si ispirano allo stile ed al sapore dei vini di Bordeaux, con una qualità non inferiore a quella dei più famosi e costosi francesi.

Mio padre Pietro avrebbe bevuto solo Bordeaux: Pétrus (forse perché ispirato dall’omonimia) e Margaux sopra ogni cosa, vini costosissimi, non certo per tutti i giorni…

Quando iniziò a fare vino, per puro narcisismo, i suoi primi tentativi furono con uve Merlot, e con diversi problemi. Il Merlot in Sicilia è totalmente diverso dal suo cugino francese: le nostre uve maturano molto di più e più in fretta, hanno minore acidità, una maggiore concentrazione di zuccheri e tannini più morbidi. Ritardare la vendemmia per inseguire una maggiore concentrazione aromatica porta, molto spesso, alla surmaturazione.
Dopo l’impianto del vigneto di Petit Verdot, potè superare molti di questi problemi. Il Petit Verdot ha tannini meravigliosi, un colore straordinario e, soprattutto, matura più tardi, mantenendo un livello di acidità più elevato. Questa fu, dunque, la soluzione alla sua ricerca: un blend di Merlot e Petit Verdot, con un tocco di Nero d’Avola (dal 10 al 20% nelle prime annate) che ricordava molto da vicino lo stile bordolese, ma con una personalità tutta siciliana.

Il ponte di ferro alla foce del Belice Coda della Foce fu il nome scelto quando si decise a condividere il “suo” vino con gli amici: un tributo al Fiume Belice, che scorre nella nostra Tenuta Belicello ed ha un’influenza straordinaria sul microclima e, quindi, sullo sviluppo e la maturazione dei grappoli. Il fiume, infatti, condiziona le temperature dell’ambiente circostante e, soprattutto, crea una notevole escursione termica, anche di 15-20 gradi, tra giorno e notte.

Le varietà che ancora oggi utilizzio sono quelle che lui scelse anni fa: Nero d’Avola, Merlot e Petit Verdot contribuiscono al blend in percentuali variabili ad ogni vendemmia. Il mio obiettivo, infatti, è quello di raggiungere un equilibrio complessivo fra le diverse componenti – acidità, tannini e frutto – fuse armonicamente in un vino pieno e strutturato, dalle grandi capacità di invecchiamento.

Di ispirazione bordolese ma con un forte carattere siciliano, un po’ fuori dagli schemi: un “Super Sicilian” insomma! 

 

Tags: Nero d'Avola, Coda della Foce, merlot, petit verdot, Fiume Belice, Robert Parker, Super Tuscan

ALBAMARINA IN BREVE

ALBAMARINA IN BREVE

Vitigno: Grillo, Vigne del Pozzo
Suolo: argilloso, fertile e profondo, ricco di minerali, quasi totale assenza di scheletro
Vigneto: impianto 2017, allevamento a controspalliera, Guyot
Vinificazione: macerazione sulle bucce per 4 giorni, imbottigliamento manuale in corso di fermentazione
Fermentazione alcolica: spontanea, con lieviti selvaggi; inizia in acciaio e si completa in bottiglia con la produzione naturale di anidride carbonica
Fermentazione malolattica: spontanea, completamente svolta
Affinamento: in bottiglia sui sedimenti fino al momento della stappatura
Produzione media: circa 2.000 bottiglie/anno

Scarica la scheda tecnica

VINIFICAZIONE

Alba marina è un vino frizzante ottenuto secondo il metodo ancestrale.
Le uve sono coltivate in Tenuta Belicello secondo i principi dell'agricoltura biodinamica.

Il Grillo viene raccolto alla fine di Agosto, in anticipo rispetto alla piena maturazione, per preservare la sua naturale acidità e gli aromi più freschi ed intensi tipici del vitigno.
Dopo la vendemmia le uve sono portate in cantina, immediatamente diraspate ed avviate alla fermentazione spontanea in anfora. Le bucce rimangono a contatto con il mosto per circa 4 giorni. Dopo la pressatura soffice, il mosto continua a fermentare in acciaio ad una temperatura di circa 20-22 °C per un'altra settimana. 
Non appena raggiunti 9-12 grammi di zuccheri residui, il vino viene imbottigliato in coda di fermentazione, che termina in bottiglia con la produzione naturale di anidride carbonica.

Per consentire lo svolgimento completo della fermentazione in bottiglia non vengono aggiunti solfiti né alcun altro additivo enologico.
Nessun controllo è ovviamente possibile dopo l'imbottigliamento: ogni bottiglia potrebbe essere diversa dalle altre, poiché ciascuna fermentazione termina per conto suo, e ciascuna bottiglia è, potenzialmente, una sorpresa :) 

ABBINAMENTI

Alba marina non è sboccato, quindi tutto il sedimento è presente in bottiglia.

Grazie alla fermentazione spontanea e all’affinamento sui lieviti, rivela un corredo aromatico intenso e molto particolare: ha un colore giallo dorato intenso, molto velato perché ancora sui suoi lieviti. La spuma è lieve, caratterizzata da bollicine molto piccole ma persistenti, dovute alla fermentazione avvenuta con metodo ancestrale. Il naso è fragrante, di frutta gialla ed erbe mediterranee, con un intenso finale di crosta di pane. La bocca è snella, morbida e sapida.

Si abbina con aperitivi e antipasti di pesce, crostacei e conchiglie crude, affettati e affumicati di mare.


TEMPERATURA DI SERVIZIO: 8 - 10 °C
Lo si può bere "cloudy", ossia con i suoi lieviti, facendo attenzione a non agitare troppo la bottiglia e a lasciare sul fondo i residui più spessi, oppure si può procedere alla sboccatura se si preferisce un sapore più pulito e diretto. Per facilitare la sboccatura, la bottiglia va tenuta un paio di giorni in frigo, in posizione capovolta, per consentire ai sedimenti di raccogliersi nel collo della bottiglia.

 

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