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Convento di San Giovanni a Capestrano (AQ)
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In Italia ci sono molte fiere del vino: negli ultimi anni si sono moltiplicate le manifestazioni di periferia che coinvolgono vignaioli ed artigiani del cibo, spesso affiancate da seminari di approfondimento sul mondo della produzione agricola biologica, biodinamica, naturale.

Alcuni dicono che ormai queste fiere sono troppe, che a molte di esse partecipano i medesimi produttori e, soprattutto, che spesso due o più manifestazioni si svolgono durante gli stessi giorni, creando problemi di sovrapposizione: a chi ne visita parecchie nel corso dell’anno, non di rado accade di dover decidere quali eliminare dal calendario.
Tutte obiezioni legittime, ma ciò non toglie che - a mio avviso - troppo è infinitamente meglio di nulla, e che un’offerta sempre più qualificata e capillare fa solo del bene alla conoscenza dei vini dei piccoli vignaioli da parte del grande pubblico, che ha l’occasione per incontrare di persona chi lavora la terra e fa il vino con le proprie mani.

Ci sono tante manifestazioni, è vero, ma ce ne sono alcune dove vale davvero la pena andare, e non solo per i vini in degustazione.

A Capestrano, dal 13 al 15 Maggio, si terrà la sesta edizione di Naturale – Salone del vino artigianale e di tradizione presso il Convento di San Giovanni, un luogo incantevole immerso nella pace degli olivi abruzzesi. Sarà la mia seconda partecipazione a questa manifestazione, e ci torno molto volentieri ed in maniera ancora più convinta della precedente.

Lasciatemi spiegare perché:

  • Perché Paolo, Luca e Benedetta, i ragazzi dell’Associazione Dinamiche Bio, sono dei pionieri in un territorio straordinario, e da anni lavorano senza sosta e senza risparmiarsi un secondo per organizzare una manifestazione di grande qualità che si basa su un'attenta selezione dei produttori e sui contenuti dei seminari, che sono sempre estremamente interessanti;

  • Perché l’Abruzzo è una regione poco conosciuta che ha attraversato e sta ancora attraversando momenti di grande difficoltà – e un po’ di turismo in più fa solo bene alle persone che con grande dignità e senza lamentarsi la stanno ricostruendo, più bella ed accogliente di prima;

  • Perché il Convento di San Giovanni è un luogo splendido, che probabilmente non andreste mai a visitare, ed invece ne vale la pena: per il chiostro settecentesco, per la chiesa che è un gioiello barocco e per il meraviglioso parco di ulivi secolari, ma non solo: c’è il piccolo borgo di Capestrano, con il grandioso Castello Piccolomini e i suoi vicoli medievali, e c’è l’Aquila a mezz’ora di macchina, che è una città di cui amo la forza, la testardaggine, la vita che scorre forte nonostante le ferite;

  • Perché ci saranno vignaioli da tutta Italia, ma anche artigiani del cibo, seminari di approfondimento e un’atmosfera di gioiosa condivisione: tutti insieme produttori e amici del vino buono a scambiarsi idee, esperienze e un modo bello di stare insieme.

E’ per questo che vi chiedo di venire a Capestrano: lasciate la città per un weekend, mettetevi le scarpe comode e magari portatevi la macchina fotografica. Portate gli amici, il cane, i bambini, la nonna: c’è posto per tutti e spazi adeguati a tutti.
Prendetevi il tempo che ci vuole e godetevi il viaggio, fermatevi nei piccoli paesi lungo la strada, assaggiate i formaggi e i salumi locali, innamoratevi delle colline verdissime e dei panorami mozzafiato di questo scorcio d’Abruzzo: sono convinta che saranno giorni indimenticabili.

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Ulteriori informazioni su Capestrano (AQ) le trovate qui: http://www.capestranodascoprire.it/

Informazioni sulla manifestazione, sui vignaioli, gli artigiani e i seminari a questo link http://www.naturalesalonedelvino.it/ (il sito è in aggiornamento continuo, magari tornateci se non trovate subito le informazioni che state cercando).

 

Tags: vino naturale, fiere del vino, comunicazione del vino, Naturale, Dinamiche Bio

ALBAMARINA IN BREVE

ALBAMARINA IN BREVE

Vitigno: Grillo, Vigne del Pozzo
Suolo: argilloso, fertile e profondo, ricco di minerali, quasi totale assenza di scheletro
Vigneto: impianto 2017, allevamento a controspalliera, Guyot
Vinificazione: macerazione sulle bucce per 4 giorni, imbottigliamento manuale in corso di fermentazione
Fermentazione alcolica: spontanea, con lieviti selvaggi; inizia in acciaio e si completa in bottiglia con la produzione naturale di anidride carbonica
Fermentazione malolattica: spontanea, completamente svolta
Affinamento: in bottiglia sui sedimenti fino al momento della stappatura
Produzione media: circa 2.000 bottiglie/anno

Scarica la scheda tecnica

VINIFICAZIONE

Alba marina è un vino frizzante ottenuto secondo il metodo ancestrale.
Le uve sono coltivate in Tenuta Belicello secondo i principi dell'agricoltura biodinamica.

Il Grillo viene raccolto alla fine di Agosto, in anticipo rispetto alla piena maturazione, per preservare la sua naturale acidità e gli aromi più freschi ed intensi tipici del vitigno.
Dopo la vendemmia le uve sono portate in cantina, immediatamente diraspate ed avviate alla fermentazione spontanea in anfora. Le bucce rimangono a contatto con il mosto per circa 4 giorni. Dopo la pressatura soffice, il mosto continua a fermentare in acciaio ad una temperatura di circa 20-22 °C per un'altra settimana. 
Non appena raggiunti 9-12 grammi di zuccheri residui, il vino viene imbottigliato in coda di fermentazione, che termina in bottiglia con la produzione naturale di anidride carbonica.

Per consentire lo svolgimento completo della fermentazione in bottiglia non vengono aggiunti solfiti né alcun altro additivo enologico.
Nessun controllo è ovviamente possibile dopo l'imbottigliamento: ogni bottiglia potrebbe essere diversa dalle altre, poiché ciascuna fermentazione termina per conto suo, e ciascuna bottiglia è, potenzialmente, una sorpresa :) 

ABBINAMENTI

Alba marina non è sboccato, quindi tutto il sedimento è presente in bottiglia.

Grazie alla fermentazione spontanea e all’affinamento sui lieviti, rivela un corredo aromatico intenso e molto particolare: ha un colore giallo dorato intenso, molto velato perché ancora sui suoi lieviti. La spuma è lieve, caratterizzata da bollicine molto piccole ma persistenti, dovute alla fermentazione avvenuta con metodo ancestrale. Il naso è fragrante, di frutta gialla ed erbe mediterranee, con un intenso finale di crosta di pane. La bocca è snella, morbida e sapida.

Si abbina con aperitivi e antipasti di pesce, crostacei e conchiglie crude, affettati e affumicati di mare.


TEMPERATURA DI SERVIZIO: 8 - 10 °C
Lo si può bere "cloudy", ossia con i suoi lieviti, facendo attenzione a non agitare troppo la bottiglia e a lasciare sul fondo i residui più spessi, oppure si può procedere alla sboccatura se si preferisce un sapore più pulito e diretto. Per facilitare la sboccatura, la bottiglia va tenuta un paio di giorni in frigo, in posizione capovolta, per consentire ai sedimenti di raccogliersi nel collo della bottiglia.

 

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