Il Merano degli sfigati
- Letto 20040 volteCronaca dal Merano Wine Festival: cosa non ha funzionato
Da 8 anni mando i campioni per il Merano Wine Festival, da 3 ricevo un diploma di merito che attesta che i nostri vini, seppure di altissima qualità (parole loro), non vengono ammessi alla manifestazione per troppa concorrenza. E quest’anno, invece, siamo stati invitati.
Merano è considerata la manifestazione del vino più elitaria d’Italia. Tutti i commenti di giornalisti, appassionati e produttori, tutti unanimi nel confermare che se non sei a Merano non sei nessuno. Quindi, non posso descrivere la gioia per essere stata ammessa all’Olimpo dei vini buoni, quelli che contano, quelli senza i quali non puoi vivere.
Il costo della manifestazione, per un solo giorno di partecipazione (lunedi), è di 750 eurini. Pochi, considerato che ora stai nel gotha. Parto, quindi, con la certezza che sarà un’esperienza memorabile e che, finalmente, molti di quelli che “fanno” le aziende si accorgeranno di noi.
Il mio tavolo era al Pavillion des Fleures, nella sezione “new entries” insieme ad altre (tante) aziende selezionate per la prima volta. Ho stappato 3 bottiglie di vino - una per referenza - che sono durate per tutto il giorno.
In totale, tra le 10 e le 14, ho ricevuto la visita di 10 persone: 2 giornalisti che conoscevo, 2 miei agenti italiani, 1 cliente già consolidato, 1 rappresentante di etichette che conoscevo, 1 amico virtuale di twitter che ho visto dal vivo per la prima volta, 1 enologo che non conoscevo, 2 organizzatori dell’evento (no, non il presidente).
Anche alle altre aziende che condividevano la sala con me non è andata molto meglio: la manifestazione si svolgeva da un’altra parte. Per cui, dato che non aveva alcun senso rimanere a presidiare una sala vuota, sono andata a divertirmi anch’io… E mi sono divertita, infatti.
Il meraviglioso salone del Kurhaus era pieno di gente, molti avevano speso 80 euro per degustare i migliori vini del mondo, quindi era abbastanza naturale che nemmeno si avvicinassero alla saletta degli sfigati. Nessuna comunicazione, oltre a quanto indicato nel catalogo, è stata data circa il fatto che esistessimo anche noi: nessuna degustazione organizzata, nessuna attività promozionale di supporto. Considerato che gli sfigati eravamo 37, il Festival da noi ha incassato circa 30.000 euro, non male.
Cosa ho imparato? Che le manifestazioni promozionali fanno bene soprattutto a chi le organizza…
PS: ringrazio Massimo Lanza per la foto, ma anche per avermi guidata in una delle degustazioni più belle della mia vita.