Grillo mania: nulla è più moderno della tradizione
- Letto 13775 volteSono quasi certa che, fino a dieci anni fa, nessuno al di fuori della Sicilia sapesse esattamente cosa fosse il Grillo, che condivideva con molti altri vitigni siciliani una condizione di quasi totale oblio. E' sorprendente, quindi, che questa varietà sia diventata popolare in così poco tempo, e non solo in Italia.
Credo che questo incredibile successo dipenda in larga parte dallo straordinario lavoro che molti piccoli produttori della Sicilia Occidentale hanno svolto negli ultimi anni; produttori testardi e orgogliosi, molti dei quali lavorano in biologico e hanno un approccio naturale al vino. Macerazioni sulle bucce e ossidazioni più o meno accentuate sono il comune denominatore delle loro scelte produttive: molto spesso, il risultato di questo approccio sono vini complessi, intriganti e molto particolari che ambiscono ad esprimere l'essenza più profonda del terroir anche attraverso il recupero di uno stile enologico che - fra gli anni novanta e duemila - ha rischiato seriamente di scomparire.
Nonostante sia una varietà relativamente giovane, il Grillo ha dimostrato che non c'è nulla di più moderno della tradizione, interpretandola con una espressività e qualità organolettica che pochi altri vitigni siciliani riescono ad eguagliare.
GRILLO: ORIGINI E PARENTELE
A dfferenza della maggior parte delle varietà autoctone siciliane, il Grillo non è un'uva antica: recenti analisi genetiche hanno dimostrato che questa varietà è frutto dell'incrocio fra il Catarratto e lo Zibibbo, un biotipo indigeno del Moscato di Alessandria.
La Sicilia di fine Ottocento era sede di importanti sperimentazioni in viticoltura e le sue Università erano accreditate fra i più illustri Centri di ricerca d'Europa. A Palermo si studiavano alacremente possibili soluzioni al problema della fillossera, il parassita che da oltre mezzo secolo stava causando la distruzione dei vigneti europei.
L'enorme lavoro svolto dagli studiosi in Sicilia (Paulsen, Ruggeri, Prosperi e molti altri) contribuì alla creazione dei portinnesti resistenti che utilizziamo ancora oggi in tutta Europa. Alcuni di questi scienziati lavorarono, inoltre, alla produzione di nuovi ibridi che sono andati ad arricchire lo straordinario patrimonio ampelografico siciliano: il Grillo, creato da Antonio Mendola nel 1873, è appunto fra questi.
GRILLO: CARATTERISTICHE DEL VITIGNO
Il Grillo è una varietà vigorosa, resistente al caldo e alla siccità.
Se ne conoscono due biotipi.
Entrambi sono poco sensibili alla peronospora, ma più soggetti all'oidio di altre varietà autoctone. Entrambi sono in grado di sviluppare elevate concentrazioni zuccherine pur mantenendo un pH relativamente basso: una combinazione estremamente interessante, che spesso si verifica nelle uve in grado di dar vita a vini longevi e di qualità superiore.
Come mostrato nel grafico, più acidi e strutturati sono i vini provenienti dalle uve del biotipo A a grappolo compatto, più fruttati e speziati quelli generati dal biotipo B a grappolo spargolo.
GRILLO: NOTE ORGANOLETTICHE
A seconda della tecnica di vinificazione utilizzata, i vini di Grillo possono mostrare caratteristiche molto diverse.
Un approccio più moderno, frequentemente seguito dai grandi produttori, predilige la vinificazione in riduzione: l'assenza di ossigeno durante la fermentazione e l'utilizzo di lieviti selezionati accentuano le sensazioni agrumate e floreali di vini freschi, facili da bere, che spesso ricordano l'aromaticità del Sauvignon Blanc o del Pinot Grigio.
Un approccio più tradizionale che privilegia la macerazione sulle bucce e l'apporto naturale di ossigeno in vinificazione, invece, genera vini più ricchi e complessi, talvolta tannici, intensi, speziati e dal fruttato maturo: questi sono i vini che personalmente preferisco.
SERVIZIO E ABBINAMENTO
Il classico calice da vino bianco è certamente adatto per un Grillo giovane, mentre per vini macerati saranno necessari calici più ampi e, soprattutto, una temperatura di servizio lievemente più alta che ne valorizzi la complessità aromatica. Un affinamento di qualche anno in bottiglia può regalare sensazioni sorprendenti.
Gli abbinamenti possono essere i più svariati: dai pesci alle preparazioni a base di uova, carni bianche e formaggi caprini, fino ai primi piatti e ai risotti, specie se mantecati, c'è sicuramente il Grillo adatto ad ogni preparazione gastronomica.
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