Quanto è importante oggi la comunicazione nel settore del vino? E quali sono i valori che il vino riesce a trasmettere?
Sono onorata che Donatella Cinelli Colombini, produttrice di ottimi vini e attenta osservatrice del www, mi abbia dedicato spazio sul suo blog (qui e qui) parlando del lavoro di comunicazione che svolgo in rete, cosa che negli anni (pur con le normali fluttuazioni derivanti dai diversi sistemi di misurazione adottati da Klout, Kred o altri algoritmi) ha portato il valore numerico della mia social presence a livelli molto alti.
Al di là del narcisistico pizzico di soddisfazione che ti da vedere il tuo score veleggiare stabilmente sopra i 70 punti, il valore più interessante offerto da questi sistemi è la possibilità di misurare il livello di coinvolgimento sviluppato dalla comunicazione online e offline alla quale ogni giorno ti dedichi, che ti permette di capire quali sono i temi che suscitano maggiore interesse, o qual è il linguaggio più immediato ed efficace da utilizzare.
Comunicare il vino è una cosa che mi piace quasi quanto fare il vino: poter trasmettere con le parole, con le immagini, con la conversazione quotidiana il mondo complesso e bellissimo nel quale noi produttori viviamo è un privilegio che rende la mia vita stimolante e interessante. Poter sentire che la passione con la quale faccio il mestiere di vignaiola è un valore che anche altri condividono e apprezzano, e che quello che ha senso per me può avere molto senso anche per altre persone che amano e rispettano il vino, è uno stimolo a fare sempre meglio.
Soprattutto, comunicare il vino non è difficile, perché è il vino stesso ad essere un grande comunicatore: il vino che è condivisione, convivialità, il vino che è portatore di cultura e di bellezza.
Guardiamo ad esempio i paesaggi del vino: in ogni angolo d’Italia, dove ci sono vigneti c’è una campagna meravigliosa, c’è il lavoro di generazioni di vignaioli che amano, rispettano e rendono bellissime le nostre colline, i versanti delle montagne, le vallate lungo le coste. Pensiamo alla cultura millenaria di cui siamo figli, legata al vino fin dalle sue origini greche e fenicie, che ci è stata trasmessa attraverso secoli di storia, di arte, di poesia.
Tutto questo e molto, molto di più c’è nel vino.
Immaginate la scena: sei persone che non si sono mai viste prima, magari parlano pure lingue diverse, si siedono intorno ad un tavolo e a un certo punto aprono una bottiglia di vino. E dopo un bicchiere, magari due, sono già diventati amici. Ecco, questa è la cosa più bella che c’è nel vino: l’amicizia.
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